ALBINOLEFFE: LA CLASSE OPERAIA VA IN PARADISO
La bellezza ed il fascino del calcio stanno sicuramente anche nella possibilità che in uno sport sempre più show business vi sia spazio ancora per favole come quella dell’Albinoleffe, vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro del ricco campionato di B.
La società della Val Seriana fondata nel 1998 a seguito della fusione tra l’Albinese ed il Leffe è approdata infatti al termine dello scorso anno in cadetteria costituendo una sorta di unicum del torneo. Il sodalizio del presidente Andreoletti (costui detiene peraltro appena il 20% delle quote societarie), ricco imprenditore nel settore delle materie plastiche, ha un fatturato di appena un milione e settecentomila euro e sino allo scorso anno aveva imposto ad i suoi tesserati un tetto massimo per gli stipendi di 65000 euro superato, ma non disintegrato, in questa stagione. Curiosa la disfida extracalcistica dei due centri da cui ha origine la squadra: da un lato i Radici di Leffe, imprenditori tessili, dall’altra gli Honegger (già proprietari dell’Atalanta) e gli Albini di Albino, rivalità oggi talmente superata da fare paventare (è un’idea del sindaco di Leffe Mario Cugini) la realizzazione di un grande coalizione valligiana per costituire un unico team tra le squadre della zona. Il rapporto trai due centri è gestito con equanimità: la sede societaria è ad Albino (il centro più grande con 16000 abitanti) lo stadio, il “Martinelli”, si trova invece a Leffe (centro di poco più di 5000 abitanti) dove la squadra peraltro si allena. Le gare casalinghe vengono naturalmente disputate al “Comunale” di Bergamo stante la scarsa capienza, appena 2500 posti a sedere, del minuto impianto leffese.
Una curiosità riguarda lo statuto dell’U. S. Albinoleffe: il terzo punto dello stesso afferma che la società si ritiene “al servizio” dell’Atalanta salvo poi, per le stranezze del calcio, doverla affrontare in un torneo ufficiale (il derby ha già arriso agli uomini di Mandorlini che si sono imposti per 2 a 1 il 14 settembre).
La squadra del confermato Gustinetti (per la sua sostituzione in estate si era parlato anche di Mutti, che è di Trescore Balneario, di Frosio e di Claudio Foscarini) presenta la particolarità
di essere composta in larga parte da atleti autoctoni: i soli Araboni, Gori, Gorini, Possanzini, Mario Morfeo, Espinal e Gorzegno sono nati al di fuori della Lombardia mentre ben quattordici componenti la rosa sono nativi di Bergamo e della sua provincia. Alla base di tale scelta non vi è naturalmente alcuna ragione politica (leggi Atletico Bilbao) quanto piuttosto una ovvia ragione di opportunità: come potrebbe una società così piccola permettersi osservatori, per esempio, del mercato estero? L’unica turbolenza estiva interna di quest’isola felice ha riguardato la vicenda contrattuale di Raimondi, Teani ed Araboni, tutti e tre con il contratto in scadenza nel 2004 ed esclusi da un’amichevole estiva (contro il Monza) proprio per una discussione sui termini economici del rinnovo. Il d.s. Spagnolo con perizia ha poi risolta la questione con la conferma dei tre.
Sul piano squisitamente tecnico il team della valle gode del vantaggio di non essere mutato molto rispetto alla passata stagione (davvero clamorosa l’affermazione in finale di play-off sul favorito Pisa di Simonelli) e di affidarsi pertanto su di un impianto già collaudato. Il modulo adottato da Gustinetti è un
ordinato 4-4-2 che ha in Acerbis (portiere dell’81 cercato insistentemente dalla Ternana quest’estate), nel ventiquattrenne terzino sinistro Regonesi (ex promessa dell’Atalanta tornato in auge in provincia), nel talentuoso esterno Gorzegno (già alla Torres e nato calcisticamente alla Juventus) e nella stella Possanzini (l’ex del Catania ha accettato un notevole taglio all’ingaggio pur di giocare nella squadra bergamasca) i propri punti di forza. E’ probabile, a proposito di formazione, che l’ex attaccante della Reggina non sarà disponibile per la gara contro il Catania di sabato ed in tal caso verrebbe sostituito dall’ex atletista Bonazzi. A centrocampo sussiste un ballottaggio tra Carobbio, qualche problema fisico recente per lui, e Mirco Poloni.
In casa sinora gli atleti della Val Seriana hanno pareggiato con Livorno (per uno ad uno) e Venezia (0 a 0) superando la Fiorentina per uno a zero (una sorta di Davide contro Golia..) ed uscendo battuti nell’incontro contro la Ternana (gli umbri si sono imposti per 2 a 1).
Cannoniere della squadra è Possanzini con tre reti, a due segnature si trovano Araboni e Gorzegno.
Probabile formazione (4-4-2): Acerbis; Garlini, Biava, Sonzogni, Regonesi; Raimondi, Carobbio, Del Prato, Gorzegno; Bonazzi, Araboni. All. Gustinetti.
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